Di fronte a realtà economiche sempre più imponenti, la richiesta di diritti individuali e collettivi è il modo per garantire che tutto ciò che non è soggetto alle “leggi naturali” dell’economia di mercato. Nel 2000, l’Unione Europea ha redatto una Carta dei Diritti Fondamentali, la prima del nuovo millennio. La “rivoluzione della parità “, mai veramente compiuta, è ora accompagnata dalla “rivoluzione della dignità ” e consente di pensare ad una nuova antropologia che mette al centro l’autodeterminazione dei popoli. Stefano Rodotà è professore emerito di Diritto Civile presso l’Università di Roma La Sapienza. E’ tra gli autori della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea stessa. E’ stato presidente dell’Autority per la Protezione dei Dati Personali e ha presieduto il gruppo europeo per la tutela della privacy. Giornalista per La Repubblica, è autore di numerosi libri tradotti in diverse lingue. Incontro con StefanoRodotà , Olivier Cayla, professore di teoria delle norme giuridiche presso l’Ehess e la specialista in Filosofia Politica e Diritto Costituzionale Watt Horatia Muir.