Le parole sono pietre?Probabilmente no, ma siamo ormai smarriti di fronte alla loro insostenibile leggerezza
semantica (“scherzavo†dicono gli studenti italiani quando incappano in qualche errore),
ai neologismi di durata stagionale, agli abbinamenti retoricamente casuali. Man mano che
arriva questa piena gergale e provvisoria anche nella scrittura la lingua diventa pressoché
intraducibile, e allora ben vengano opere come il recente Dizionario delle collocazioni,
una sorta di codice della strada che indirizza, specialmente al disorientato straniero, alcune
norme e usi della lingua storicamente più fondati, perché la trasgressione consapevole della
norma è da sempre opera degli artisti, mentre la deviazione inconsapevole denota un’allegra e
irresponsabile ignoranza.
Se siete incuriositi dall’argomento, potete venire a confrontarvi con l’autrice di
quest’originale dizionario della casa editrice Zanichelli, Paola Tiberii, lunedì 27 maggio alle
ore 15.30 nel salone dell’Hôtel de Galliffet.